Volume 5

Edizione Giuntina
    e con attitudini pronte e vivaci che molto gli furono comendate. In
    un'altra cappella della medesima chiesa dipinse l'uccisione de' fan-
    ciulli innocenti fatti crudelmente morire da Erode, tanto bene e con
    sì fiere movenze de' soldati e d'altre figure, che fu una maraviglia;
5   vi sono oltre ciò molto bene espressi nella varietà delle teste diversi
    effetti, come nelle madre e balie la paura, ne' fanciulli la morte,
    negl'uccisori la crudeltà, et altre cose molte, che piacquero infinita-
    mente. Ma egli è ben vero che, in facendo quest'opera, fece Benve-
    nuto quello che insin allora non era mai stato usato in Lombardia,
10   cioè fece modelli di terra per veder meglio l'ombre et i lumi, e si servì
    d'un modello di figura fatto di legname, gangherato in modo che si
    snodava per tutte le bande, et il quale accomodava a suo modo con
    panni adosso et in varie attitudini. Ma quello che importa più, ri-
    trasse dal vivo e naturale ogni minuzia, come quelli che conosceva
15   la diritta essere imitare et osservare il naturale. Finì per la medesima
    chiesa la tavola d'una cappella, et in una facciata dipinse a fresco Cri-
    sto preso dalle turbe nell'orto. In S. Domenico della medesima città
    dipinse a olio due tavole: in una è il miracolo della Croce e Santa
    Elena, e nell'altra è San Piero martire con buon numero di bellissime
20   figure; et in questa pare che Benvenuto variasse assai dalla sua prima
    maniera, essendo più fiera e fatta con manco affettazione. Fece alle
    monache di S. Salvestro, in una tavola, Cristo che in sul monte òra
    al Padre, mentre i tre Apostoli più abbasso si stanno dormendo.
    Alle monache di San Gabriello fece una Nunziata, et a quelle di
25   Santo Antonio, nella tavola dell'altare maggiore, la Ressurezione di
    Cristo. Ai frati Ingesuati, nella chiesa di San Girolamo all'altare
    maggiore, Gesù Cristo nel presepio, con un coro d'Angeli in una nu-
    vola, tenuto bellissimo. In Santa Maria del Vado è di mano del
    medesimo, in una tavola molto bene intesa e colorita, Cristo ascen-
30   dente in cielo e gli Apostoli che lo stanno mirando. Nella chiesa di
    San Giorgio, luogo fuor della città de' monaci di Monte Oliveto,
    dipinse in una tavola a olio i Magi che adorano Cristo e gl'of-
    feriscono mirra, incenso et oro: e questa è delle migliori opere che
    facesse costui in tutta sua vita. Le quali tutte cose molto piacquero
35   ai Ferraresi, e furono cagione che lavorò quadri per le case loro quasi
    senza numero, e molti altri a' monasterii, e fuori della città per le ca-
    stella e ville all'intorno; e fra l'altre, al Bondeno dipinse in una ta-
    vola la Ressurezione di Cristo; e finalmente lavorò a fresco nel refet-
    torio di Santo Andrea, con bella e capricciosa invenzione, molte fi-
40   gure che accordano le cose del Vecchio Testamento col Nuovo. Ma
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