Volume 5

Edizione Giuntina
    chiesa di San Giovanni in strada Giulia; in una delle quali armi fa-
    cendo un giglio grande, antica insegna del Comune di Firenze, gli fece
    addosso alcuni girari di foglie con vilucchî e semi così ben fatti, che
    fece stupefare ognuno. Né passò molto che guidando Antonio da
5   San Gallo per messer Agnolo Cesis l'ornamento di marmo d'una
    cappella e sepoltura di lui e di sua famiglia, che fu murata poi l'anno
    1550 nella chiesa di Santa Maria della Pace, fece fare parte d'alcuni
    pilastri e zoccoli pieni di fregiature che andavano in quell'opera a
    Simone, il quale gli condusse sì bene e sì begli, che senza ch'io dica
10   quali sono, si fanno conoscere alla grazia e perfezzione loro in fra
    gl'altri. Né è possibile veder più belli e capricciosi altari da fare sacri-
    fizii all'usanza antica di quelli che costui fece nel basamento di quel-
    l'opera. Dopo, il medesimo San Gallo, che facea condurre nel chio-
    stro di San Pietro in Vincola la bocca di quel pozzo, fece fare al Mosca
15   le sponde con alcuni mascheroni bellissimi. Non molto dopo, essendo
    una state tornato a Firenze et avendo buon nome fra gl'artefici, Bac-
    cio Bandinelli, che faceva l'Orfeo di marmo che fu posto nel cortile
    del palazzo de' Medici, fatta condurre la basa di quell'opera da Bene-
    detto da Rovezzano, fece condurre a Simone i festoni et altri intagli
20   bellissimi che vi sono, ancorché un festone vi sia imperfetto e sola-
    mente gradinato. Avendo poi fatto molte cose di macigno, delle quali
    non accade far memoria, disegnava tornare a Roma; ma seguendo in
    quel mentre il Sacco, non andò altrimenti: ma preso donna, si stava a
    Firenze con poche faccende; per che, avendo bisogno d'aiutare la fa-
25   miglia e non avendo entrate, si andava trattenendo con ogni cosa.
    Capitando adunque in que' giorni a Fiorenza Pietro di Subisso
    maestro di scarpello aretino, il quale teneva di continuo sotto
    di sé buon numero di lavoranti, però che tutte le fabriche d'Arezzo
    passavano per le sue mani, condusse fra molti altri Simone in Arezzo;
30   dove gli diede a fare per la casa degl'eredi di Pellegrino da Fossom-
    brone, cittadino aretino - la qual casa avea già fatta fare messer Piero
    Geri, astrologo eccellente, col disegno d'Andrea Sansovino, e dai
    nepoti era stata venduta -, per una sala un camino di macigno et un
    acquaio di non molta spesa. Messovi dunque mano e cominciato
35   Simone il cammino, lo pose sopra due pilastri, facendo due nicchie
    nella grossezza di verso il fuoco, e mettendo sopra i detti pilastri
    architrave, fregio e cornicione, et un frontone di sopra con festoni e
    con l'arme di quella famiglia; e così continuando, lo condusse con
    tanti e sì diversi intagli e sottile magistero, che, ancorché quell'opera
40   fusse di macigno, diventò nelle sue mani più bella che se fus[s]e di
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