Volume 5

Edizione Giuntina
    ma da sé senza maestro datosi a disegnare et a fare cotali fantoccini
    di terra, mostrò che la natura e la celeste inclinazione conosciuta
    dall'astrologo e dal chiromante già si svegliava e cominciava in lui a
    operare. Per la qual cosa Bartolomeo giudicò che 'l suo voto fusse
5   esaudito da Dio; e parendogli che 'l fratello gli fusse stato renduto nel
    figliuolo, pensò a levare Piero da Vinci e condurlo a Firenze. Così
    fatto adunque senza indugio, pose Piero, che già era di dodici anni,
    a star col Bandinello in Firenze, promettendosi che 'l Bandinello,
    come amico già di Lionardo, terrebbe conto del fanciullo e gl'insegnarebbe
10   con diligenza, perciò che gli pareva che egli più
    della scultura si dilettasse che della pittura. Venendo dipoi più volte
    in Firenze, conobbe che 'l Bandinello non corrispondeva co' fatti al
    suo pensiero e non usava nel fanciullo diligenza né studio, con tutto
    che pronto lo vedesse all'imparare. Per la qual cosa toltolo al Ban-
15   dinello, lo dette al Tribolo, il quale pareva a Bartolomeo che più
    s'ingegnasse d'aiutare coloro i quali cercavano d'imparare e che più
    attendesse agli studii dell'arte e portasse ancora più affezzione alla
    memoria di Lionardo.
    Lavorava il Tribolo a Castello, villa di Sua Eccellenza, alcune fonti;
20   là dove Piero, cominciato di nuovo al suo solito a disegnare, per aver
    quivi la concorrenza degl'altri giovani che teneva il Tribolo, si messe
    con molto ardore d'animo a studiare il dì e la notte, spronandolo la
    natura desiderosa di virtù e d'onore, e maggiormente accendendolo
    l'essempio degli altri pari a sé, i quali tuttavia si vedeva intorno. Onde
25   in pochi mesi acquistò tanto, che fu di maraviglia a tutti: e cominciato
    a pigliar pratica in su' ferri, tentava di vedere se la mano e lo scar-
    pello obbediva fuori alla voglia di dentro et a' disegni suoi dell'intel-
    letto. Vedendo il Tribolo questa sua prontezza, et appunto avendo
    fatto allora fare un acquaio di pietra per Cristofano Rinieri, dette a
30   Piero un pezzetto di marmo, del quale egli facesse un fanciullo per
    quell'acquaio, che gettasse acqua dal membro virile. Piero, preso il
    marmo con molta allegrezza e fatto prima un modelletto di terra,
    condusse poi con tanta grazia il lavoro, che 'l Tribolo e gli altri fe-
    ciono coniettura che egli riuscirebbe di quegli che si truovano rari
35   nell'arte sua. Dettegli poi a fare un mazzocchio ducale di pietra so-
    pra un'arme di palle per messer Pierfrancesco Riccio, maiordomo
    del Duca, et egli lo fece con due putti, i quali, intrecciandosi le gambe
    insieme, tengono il mazzocchio in mano e lo pongono sopra l'arme,
    la quale è posta sopra la porta d'una casa che allora teneva il maior-
40   domo dirimpetto a San Giuliano, allato a' preti di Sant'Antonio.
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