Volume 4

Edizione Giuntina
    Raccontano alcuni che ancor vivono e di ciò benissimo si ricordano,
    che rifaccendosi in Verona il ponte detto della Pietra nel tempo che
    quella città era sotto Massim[il]iano imperatore, e dovendosi rifon-
    dare la pila di mezzo, la quale molte volte per avanti era rovinata,
5   fra' Iocondo diede il modo di fondarla e di conservarla ancora per
    sì fatta maniera che per l'avenire non rovinasse. Il qual modo di
    conservarla fu questo, che egli ordinò che detta pila si tenesse sempre
    fasciata intorno di doppie travi lunghe e fitte nell'acqua d'ogn'intor-
    no, acciò la difendessino in modo che il fiume non la potesse cavare
10   sotto, essendo che in quel luogo dove è fondata è il principial corso
    del fiume, che ha il fondo tanto molle che non vi si truova sodezza
    di terreno da potere altrimenti fondarla. Et invero fu ottimo, per
    quello che si è veduto, il consiglio di fra' Iocondo, perciò che da quel
    tempo in qua è durata e dura senza avere mai mostrato un pelo,
15   e si spera, osservandosi quanto diede in ricordo quel buon padre,
    che durerà perpetuamente.
    Stette fra' Iocondo in Roma nella sua giovanezza molti anni; e
    dando opera alla cognizione delle cose antique, cioè non solo alle
    fabriche, ma anco all'inscrizzioni antiche che sono nei sepolcri et
20   all'altre anticaglie, e non solo in Roma ma ne' paesi all'intorno et
    in tutti i luoghi d'Italia, raccolse in un bellissimo libro tutte le dette
    inscrizzioni e memorie e lo mandò a donare, secondo ch'affermano
    i Veronesi medesimi, al magnifico Lorenzo Vecchio de' Medici, con
    il quale, come amicissimo e fautor di tutti i virtuosi, egli e Domizio
25   Calderino, suo compagno e della medesima patria, tenne sempre
    grandissima servitù; e di questo libro fa menzione il Poliziano nelle
    sue Miscellanee, nelle quali si serve d'alcune autorità del detto libro,
    chiamando fra' Iocondo peritissimo in tutte l'antiquità. Scrisse il
    medesimo sopra i Comentarii di Cesare alcune osservazioni che sono
30   in stampa, e fu il primo che mise in disegno il ponte fatto da Cesare
    sopra il fiume Rodano, descritto da lui nei detti suoi Comentarii
    e male inteso ai tempi di fra' Iocondo: il quale confessa il
    detto Budeo avere avuto per suo maestro nelle cose d'architettura,
    ringraziando Dio d'avere avuto un sì dotto e sì diligente precettore
35   sopra Vitruvio come fu esso frate, il quale ricorrèsse in quello autore
    infiniti errori non stati infino allora conosciuti; e questo poté fare
    agevolmente per essere stato pratico in tutte le dottrine e per la
    cognizione che ebbe della lingua greca e della latina. E queste et
    altre cose afferma esso Budeo, lodando fra' Iocondo per ottimo ar-
40   chitettore, aggiugnendo che per opera del medesimo furono ritrovate
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