Volume 4

Edizione Giuntina
    verso Santo Spirito, quella di Lanfredino Lanfredini, ch'è ornatis-
    sima e con varietà di spartimenti. Da San Michele di piazza Padella
    lavorò pur di graffito la casa di Andrea e Tomaso Sertini, varia e
    con maggior maniera che l'altre due. Fece di chiaro scuro la facciata
5   della chiesa de' frati de' Servi, dove fece fare in due nic[c]hie a
    Tomaso di Stefano pittore l'Angelo che annunzia la Vergine; e nel
    cortile dove son le storie di San Filippo e della Nostra Donna fatte
    da Andrea del Sarto, fra le due porte fece un'arme bellissima di
    papa Leone X; e per la venuta di quel Pontefice in Fiorenza fece
10   alla facciata di Santa Maria del Fiore molti begli ornamenti di grot-
    tesche per Iacopo Sansovino, che gli diede per donna una
    sua sorella. Fece il baldachino dove andò sotto il Papa, con un cielo
    pien di grottesche, bellissimo, e drapelloni a torno con arme di quel
    Papa et altre imprese della Chiesa, che fu poi donato alla chiesa di
15   San Lorenzo di Fiorenza, dove ancora oggi si vede; e così molti sten-
    dardi e bandiere per quella entrata, e nella onoranza di molti cava-
    lieri fatti da quel Pontefice e da altri principi, che ne sono in diverse
    chiese appiccate in quella città. Servì Andrea del continuo la casa de'
    Medici nelle nozze del duca Giuliano et in quelle del duca Lorenzo
20   per gli aparati di quelle, empiendole di varî ornamenti di grottesche;
    così nelle essequie di que' principi, dove fu adoperato grandemente
    e dal Francia Bigio e da Andrea del Sarto, dal Puntormo e Ridolfo
    Grillandaio, e ne' trionfi et altri aparati dal Granaccio, ché non si
    poteva far cosa di buono senza lui.
25   Era Andrea il migliore uomo che toc[c]assi mai pennello, e di natu-
    ra timido, e non volse mai sopra di sé far lavoro alcuno, perché te-
    meva a riscuotere i danari delle opere, e si dilettava lavorar tutto il
    giorno, né voleva impacci di nessuna sorte; là dove si accompagnò
    con Mariotto di Francesco mettidoro, persona nel suo mestiero de'
30   più valenti e pratichi che avessi mai tutta l'arte, et accortissimo nel
    pigliare opere e molto dèstro nel riscuo[te]re e far fac[c]ende, il quale
    aveva anche messo Raffaello di Biagio mettidoro in compagnia loro:
    e' tre lavoravano insieme, col partire in terzo tutto il guadagno del-
    l'opere che facevano, che così durò quella compagnia fino alla morte
35   di ciascuno, che Mariotto a morire fu l'ultimo.
    E tornando all'opere di Andrea, dico che e' fece a Giovan Maria
    Benintendi tutti e' palchi di casa sua e gli ornamenti delle anticamere,
    dove son le storie colorite dal Francia Bigio e da Iacopo da Puntor-
    mo. Andò col Francia al Poggio, e gli ornamenti di quelle storie con-
40   dusse di terretta, che non è possibile veder meglio. Lavorò per il
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