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molti frati che allora erano in quel convento, i quali paiono vivi, e |
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particolarmente quel converso de' Molletti che serve a tavola. Fece |
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poi nel mezzo tondo sopra la mensa S. Domenico a piè d'un Cruci- |
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fisso, la Nostra Donna e S. Giovanni Evangelista che piangono, e |
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dalle bande S. Caterina da Siena e S. Antonio arcivescovo di Fi- |
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renze e di quell'Ordine: la quale fu condotta, per lavoro a fresco, |
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molto pulitamente e con diligenza. Ma molto meglio sarebbe riuscito |
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al Sogliano se avesse fatto quello ch'aveva disegnato, perché i pit- |
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tori esprimono meglio i concetti dell'animo loro che gl'altrui: ma |
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dall'altro lato è onesto che chi spende il suo si contenti. Il quale di- |
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segno del pane e del pesce è in mano di Bartolomeo Gondi, il quale, |
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oltre un gran quadro che ha di mano del Sogliano, ha anco molti |
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disegni e teste colorite dal vivo sopra fogli mesticati, le quali ebbe |
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dalla moglie del Sogliano poi che fu morto, essendo stato suo ami- |
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cissimo; e noi ancora avemo alcuni disegni del medesimo nel nostro |
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libro che sono belli affatto. |
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Cominciò il Sogliano a Giovanni Serristori una tavola grande, |
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che s'aveva a porre in S. Francesco dell'Osservanza, fuor della Porta |
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a S. Miniato, con un numero infinito di figure, dove sono alcune |
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teste miracolose e le migliori che facesse mai: ma ella rimase im- |
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perfetta alla morte del detto Giovanni Serristori. Ma nondimeno, |
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perché Giovanni Antonio era stato pagato del tutto, la finì poi a poco |
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a poco, e la diede a messer Alamanno di Iacopo Salviati, genero et |
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erede di Giovanni Serristori, et egli insieme con l'ornamento la |
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diede alle monache di S. Luca, che l'hanno in via di S. Gallo posta |
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sopra l'altar maggiore. Fece Giovanni Antonio molte altre cose in |