Volume 4

Edizione Giuntina
    Furono le prime cose di Giovan Francesco da lui lavorate nelle
    Logge del Papa a Roma, in compagnia di Giovanni da Udine, di
    Perino del Vaga e d'altri eccellenti maestri: nelle quali opere si vede
    una bonissima grazia e di maestro che attendesse alla perfezzione
5   delle cose. Fu universale e dilettossi molto di far paesi e casamenti.
    Colorì bene a olio, a fresco et a tempera, e ritrasse di naturale eccel-
    lentemente, e fu in ogni cosa molto aiutato dalla natura, intantoché,
    senza molto studio, intendeva bene tutte le cose dell'arte; onde fu
    di grande aiuto a Raffaello a dipignere gran parte de' cartoni dei
10   panni d'arazzo della cappella del Papa e del Concistoro, e particolar-
    mente le fregiature. Lavorò anco molte altre cose con i cartoni et
    ordine di Raffaello, come la volta d'Agostino Chigi in Trastevere,
    e molti quadri, tavole et altre opere diverse, nelle quali si portò
    tanto bene che meritò più l'un giorno che l'altro da Raffaello essere
15   amato. Fece in Monte Giordano in Roma una facciata di chiaro
    scuro; et in Santa Maria di Anima, alla porta del fianco che va alla
    Pace, in fresco un San Cristofano d'otto braccia, che è bonissima
    figura: et in quest'opera è un romito in una grotta con una lanterna
    in mano, con buon disegno e grazia unitamente condotto. Venuto
20   poi Giovan Francesco a Firenze, fece a Lodovico Capponi a Mon-
    tughi, luogo fuor della Porta a San Gallo, un tabernacolo con una
    Nostra Donna molto lodata.
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Edizione Torrentiniana
    Furono le prime cose da Giovan Francesco lavorate nelle Logge del
    Papa a Roma, in compagnia di Giovanni da Udine, di Perino e d'altri
25   eccellenti maestri, nelle quali si vede una bonissima grazia e di mae-
    stro che attendesse alla perfezzione delle cose. Furono lavora-
    te molte cose da lui con cartoni et ordini di Raffaello, come la volta
    d'Agostin Chigi in Trastevere in Roma, e 'n quadri e 'n tavole, et al-
    tre opre diverse, nelle quali si portò tanto bene che meritò da Raffaello
30   infinitissimamente essere amato. Fece in Monte Giordano di Roma
    una facciata di chiaro scuro; et in Santa Maria di Anima, alla porta
    del fianco che va alla Pace, fece in fresco un S. Cristofano d'otto brac-
    cia, che bonissima figura è tenuta e con grandissima pratica lavorata:
    quivi è una grotta con un romito che ha una lanterna in mano, di di-
35   segno e di buona grazia unitamente condotta. Capitando a Fiorenza,
    fece a Lodovico Capponi a Monte Ughi, luogo fuor della porta a S.
    Gallo, alla sua possessione un tabernacolo con una Nostra Donna mol-
    to lodata.
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