Volume 4

Edizione Giuntina
    metteva fra mano; si dilettò di comporre sonetti e di cantare all'im-
    proviso, e nella sua prima giovanezza attese all'armi. Ma se egli
    avesse fermo il pensiero alla scultura et al disegno, non arebbe avuto
    pari; e come passò Andrea Ferruzzi suo maestro, così arebbe ancora,
5   vivendo, passato molti altri ch'ànno avuto nome d'eccellenti maestri.
    Fiorì ne' medesimi tempi d'Andrea e di Silvio un altro scultore
    fiesolano detto il Cicilia, il quale fu persona molto pratica. Vedesi
    di sua mano nella chiesa di San Iacopo in Campo Corbolini di Fio-
    renza la sepoltura di messer Luigi Tornabuoni cavaliere, la quale è
10   molto lodata e massimamente per avere egli fatto lo scudo dell'arme
    di quel cavaliere nella testa d'uno cavallo, quasi per mostrare, se-
    condo gl'antichi, che dalla testa del cavallo fu primieramente tolta
    la forma degli scudi.
    Ne' medesimi tempi ancora Antonio da Carrara, scultore rarissimo,
15   fece in Palermo al duca di Montelione di casa Pignatella, napoleta-
    no e viceré di Cicilia, tre statue, cioè tre Nostre Donne in diversi
    atti e maniere, le quali furono poste sopra tre altari nel Duomo di
    Montelione in Calabria. Fece il medesimo alcune storie di marmo
    che sono in Palermo. Di costui rimase un figliuolo, che è oggi scul-
20   tore anch'egli e non meno eccellente che si fusse il padre.
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Edizione Torrentiniana
    fatte; il quale, sì come passò maestro Andrea di magisterio, arebbe an-
    cora, vivendo, avanzato molti altri. Finì il corso della vita sua d'età
    d'anni XXXVIII, l'anno MDXL. E gli fu fatto questo epitaffio:
    SÌ LA PRATICA E 'L STUDIO A' DURI SASSI
25   CO IL FERRO USAI, CHE DOLCI GLI RENDEI:
    MA LO SPIRTO MAI DAR NON GLI POTEI,
    CHE BEN MOSSO CON QUELLO ARÌANO I PASSI.
    Fiorì ne' tempi di Andrea un altro scultore fiesolano detto il Cicilia, il
    quale fu persona molto pratica; e vedesi di suo nella chiesa di S. Iacopo
30   in Campo Corbolini di Fiorenza la sepoltura del cavaliere de' Tornabuo-
    ni, la quale è stata molto lodata. Oltre a costui fu uno Antonio da Carra-
    ra, scultore rarissimo, che se ne andò in Palermo, e fu trattenuto dal duca
    di Montelione di casa Pignatella, napolitano e viceré di Sicilia; e le sta-
    tue che e' fece a questo signore sono tre Nostra Donna in tre diversi atti,
35   poste in su tre altari diversi nel Duomo di Montelione in Calabria, et
    altre storie in Palermo, tutto di marmo. Tolse moglie et ebbe figliuoli,
    de' quali ce ne è oggi uno scultore non meno eccellente che suo padre.
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