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più assoluta perfezzione, condotta con una certa difficoltà, sì facile |
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nella sua maniera che egli è impossibile mai veder meglio. Il che |
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medesimamente si può credere delle sue pitture; le quali, se per av- |
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ventura ci fussero di quelle famosissime greche o romane da poterle |
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a fronte a fronte paragonare, tanto resterebbono in maggior pregio |
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e più onorate, quanto più appariscono le sue sculture superiori |
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a tutte le antiche. |
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Ma se tanto sono da noi ammirati que' famosissimi che, provocati |
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con sì eccessivi premii e con tanta felicità, diedero vita alle opere |
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loro, quanto doviamo noi maggiormente celebrare e mettere in cielo |
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questi rarissimi ingegni, che non solo senza premii, ma in una po- |
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vertà miserabile fanno frutti sì preziosi? Credasi et affermisi adun- |
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que che, se in questo nostro secolo fusse la giusta remunerazione, |
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si farebbono senza dubbio cose più grandi e molto migliori che |
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non fecero mai gli antichi. Ma lo avere a combattere più con la |
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fame che con la fama tien sotterrati i miseri ingegni, né gli lascia |
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(colpa e vergogna di chi sollevare gli potrebbe e non se ne cura) |
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farsi conoscere. E tanto basti a questo proposito, essendo tempo |
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di oramai tornare a le Vite, trattando distintamente di tutti que- |
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gli che hanno fatto opere celebrate in questa terza maniera; il principio |