Volume 4

Edizione Giuntina
    da fare stare sopra di sé bene spesso i iudizii umani. Come si
    sia, questo si vide in Raffaellino, perché parve che la natura e l'arte
    si sforzassero di cominciare in lui con certi principii straordinarii, il
    mezzo de' quali fu meno che mediocre, e il fine quasi nulla.
5   Costui nella sua gioventù disegnò tanto quanto pittore che si sia
    mai esercitato in disegnare per venir perfetto, onde si veggono an-
    cora gran numero di disegni per tutta l'arte, mandati fuora per vilis-
    simo prezzo da un suo figliolo, parte disegnati di stile e parte di penna
    e d'acquerello, ma tutti sopra fogli tinti, lumeggiati di biacca e fatti
10   con una fierezza e pratica mirabile, come molti ne sono nel nostro
    libro di bellissima maniera. Oltre ciò imparò a colorire a tempera et
    a fresco tanto bene che le cose sue prime son fatte con una pazienzia
    e diligenzia incredibile, come s'è detto. Nella Minerva, intorno alla
    sepoltura del cardinal Caraffa, v'è quel cielo della volta tanto fine
15   che par fatta da miniatori, onde fu allora tenuta dagli artefici in gran
    pregio, e Filippo suo maestro lo reputava in alcune cose molto mi-
    gliore maestro di sé; et aveva preso Raffaello in tal modo la maniera
    di Filippo che pochi la conoscevano per altro che per la sua. Costui
    poi, nel partirsi dal suo maestro, rindolcì la maniera assai ne' panni
20   e fe' più morbidi i capegli e l'arie delle teste; et era in tanta espetta-
    zione degli artefici, che mentre egli seguitò questa maniera, era sti-
    mato il primo giovane dell'arte; per che gli fu allogato dalla famiglia
    de' Capponi, i quali, avendo sotto la chiesa di San Bartolomeo a
    Monte Oliveto fuor della Porta a San Friano sul monte fatto una
25   cappella che si chiama il Paradiso, vollono che Raffaello facesse la
    tavola, nella quale a olio fece la Resurrezione di Cristo con alcuni
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Edizione Torrentiniana
    quale nel migliore della aspettazione delle genti si condusse a miglior
    fine.
    Fu Rafaellino discepolo di Filippo di fra' Filippo nella sua giova-
30   nezza, e molto studioso e desideroso di venire agli ultimi fini della per-
    fezzione di questa arte, dove segni manifestissimi dimostrò, lavorando
    quando era giovane nella Minerva con Filippo. E parve che la natura
    nella gioventù di costui si sforzasse fare certi principii, il mez[z]o dei
    quali fu meno che mediocre, e il fine quasi nulla. Le prime opere di
35   Rafaello furono lodate nella cappella de' Capponi a San Bartolomeo di
    Monte Oliveto fuor della porta S. Friano sul monte, dove dipinse in
    tavola una Resurressione di Cristo, fra le figure della quale sono alcuni
    soldati, i quali promettevano di lui cose rarissime. Fece sopra le Monache
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