Volume 3

Edizione Giuntina
    alcune cose per Sciarra Colonna. E non molto dopo, cioè l'an-
    no 1484, Innocenzio Ottavo genovese gli fece dipignere alcune sale
    e logge nel palazzo di Belvedere, dove fra l'altre cose, sì come volle
    esso Papa, dipinse una loggia tutta di paesi, e vi ritrasse Roma, Mi-
5   lano, Genova, Fiorenza, Vinezia, e Napoli alla maniera de' Fia-
    minghi, che come cosa insino allora non più usata piacquero assai.
    E nel medesimo luogo dipinse una Nostra Donna a fresco all'entrata
    della porta principale. In S. Piero, alla cappella dove è la lancia che
    passò il costato a Gesù Cristo, dipinse in una tavola a tempera per
10   il detto Innocenzio Ottavo la Nostra Donna maggior che il vivo. E
    nella chiesa di S. Maria del Popolo dipinse due cappelle: una per
    il detto Domenico della Rovere cardinale di S. Clemente,
    nella quale fu poi sepolto, e l'altra a Innocenzio Cibo cardinale, nel-
    la quale anch'egli fu poi sotterrato, et in ciascuna di dette cappelle
15   ritrasse i detti cardinali che le fecero fare. E nel palazzo del Papa
    dipinse alcune stanze che rispondono sopra il cortile di S. Piero
    alle quali sono state pochi anni sono da papa Pio Quarto rinovati i
    palchi e le pitture. Nel medesimo palazzo gli fece dipignere Alessan-
    dro Sesto tutte le stanze dove abitava e tutta la torre Borgia, nella
20   quale fece istorie dell'Arti liberali in una stanza, e lavorò tutte le
    volte di stucchi e d'oro; ma perché non avevano il modo di fare gli
    stucchi in quella maniera che si fanno oggi, sono i detti ornamenti
    per la maggior parte guasti. In detto palazzo ritrasse sopra la por-
    ta d'una camera la signora Giulia Farnese nel volto d'una Nostra
25   Donna, e nel medesimo quadro la testa di esso papa Alessandro che
    l'adora.
    Usò molto Bernardino di fare alle sue pitture ornamenti di rilievo
    messi d'oro - per sodisfare alle persone che poco di quell'arte inten-
    devano -, acciò avessono maggior lustro e veduta, il che è cosa goffissima
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Edizione Torrentiniana
30   dalla plebe in gran venerazione, di maniera che chiamato a Roma
    da papa Alessandro VI, gli dipinse in palazzo tutte le stanze dove detto
    Papa abitò e tutta la torre Borgia, nella quale fece storie delle Arti
    liberali in una stanza, e di stucchi di gessi mise d'oro le volte di rilievo
    e con infinita spesa le condusse a l'ultima perfezzione. Ritrasse sopra la
35   porta d'una camera la signora Giulia Farnese per il volto d'una Nostra
    Donna, e nel medesimo quadro la testa di papa Alessandro.
    Usò molto fare alle figure dipinte ornamenti di rilievo messi d'oro - per
    contentare le persone che poco di quella arte intendevano -, acciò avesse
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