Volume 3

Edizione Giuntina
    ricorda che quel buon vecchio di ciò ragionando n'aveva vanagloria.
    Ma per tornare a Luca, egli fu con gl'altri suoi sepellito in San
    Pier Maggiore nella sepoltura di casa loro; e dopo lui nella medesima
    fu riposto Andrea, il qual lasciò due figliuoli frati in San Marco, stati
5   vestiti dal reverendo fra' Girolamo Savonarola, del quale furono sem-
    pre que' della Robbia molto divoti, e lo ritrassero in quella maniera
    che ancora oggi si vede nelle medaglie. Il medesimo, oltre i detti due
    frati, ebbe tre altri figliuoli: Giovanni, che attese all'arte e che ebbe
    tre figliuoli, Marco, Lucantonio e Simone che morirno di peste
10   l'anno 1527, essendo in buona espettazione; e Luca e Girolamo, che
    attesono alla scultura; de' quali due, Luca fu molto diligente negl'in-
    vetriati e fece di sua mano, oltre a molte altre opere, i pavimenti delle
    logge papali che fece fare in Roma, con ordine di Raffaello da Urbi-
    no, papa Leone Decimo, e quelli ancora di molte camere dove fece
15   l'imprese di quel Pontefice; Girolamo, che era il minore di tutti,
    attese a lavorare di marmo e di terra e di bronzo, e già era per la con-
    correnza di Iacopo Sansovino, Baccio Bandinelli et altri maestri de'
    suoi tempi, fattosi valente uomo, quando da alcuni mercatanti fioren-
    tini fu condotto in Francia, dove fece molte opere per lo re Francesco
20   a Madrì, luogo non molto lontano da Parigi, e particolarmente un
    palazzo con molte figure et altri ornamenti d'una pietra che è come
    fra noi il gesso di Volterra, ma di miglior natura perché è tenera
    quando si lavora e poi col tempo diventa dura. Lavorò ancora di terra
    molte cose in Orliens, e per tutto quel regno fece opere, acquistando-
25   si fama e bonissime facultà.
    Dopo queste cose, intendendo che in Fiorenza non era rimaso se
    non Luca suo fratello, trovandosi ricco e solo al servigio del re Francesco,
- pagina 57 -

Edizione Torrentiniana
    d'anni LXXV e fieramente di mal di renella aggravato, non potendo
    resistere al dolore che tale malattia gli dava, passò di questa a miglior
30   vita; et in San Piero Maggiore da' mestissimi figliuoli fu sotterrato l'an-
    no MCCCCXXX. E col tempo fu onorato con questi versi:
    TERRA, VIVI PER ME CARA E GRADITA
    CHE ALLE ACQUE E A' GHIACCI COME IL MARMO INDURI,
    PERCHé QUANTO MEN CEDI O TI MATTURI
35   TANTO PIù LA MIA FAMA IN TERRA HA VITA.
    Ancora che gli invetriati nelle figure di terracotta non siano in istima
    grandissima, son molto utili e perpetui e necessarii, attesoché dove non
- pagina 57 -
pagina precedentepagina successiva