Volume 3

Edizione Giuntina
    compare chiamato Botticello, assai competente maestro allora
    in quell'arte. Era in quella età una dimestichezza grandissima e qua-
    siché una continova pratica tra gli orefici et i pittori; per la quale
    Sandro, che era dèstra persona e si era vòlto tutto al disegno, inva-
5   ghitosi della pittura si dispose volgersi a quella. Per il che aprendo
    liberamente l'animo suo al padre, da lui, che conobbe la inchinazione
    di quel cervello, fu condotto a fra' Filippo del Carmine, eccellentissi-
    mo pittore allora, et acconcio seco a imparare come Sandro stesso
    desiderava. Datosi dunque tutto a quell'arte, seguitò et imitò sì fat-
10   tamente il maestro suo che fra' Filippo gli pose amore, et inse-
    gnolli di maniera che e' pervenne tosto ad un grado che nessuno lo
    arebbe stimato.
    Dipinse essendo giovanetto nella Mercatanzia di Fiorenza una
    Fortezza fra le tavole delle Virtù che Antonio e Piero del Pollaiuolo
15   lavorarono. In S. Spirito di Fiorenza fece una tavola alla cappella de'
    Bardi, la quale è con diligenza lavorata et a buon fin condotta, dove
    sono alcune olive e palme lavorate con sommo amore. Lavorò nelle
    Convertite una tavola a quelle monache, et a quelle di S. Barnaba
    similmente un'altra. In Ognisanti dipinse a fresco nel tramezzo, alla
20   porta che va in coro, per i Vespucci un S. Agostino, nel quale cercando
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Edizione Torrentiniana
    compare chiamato Botticello, assai competente maestro allora in quella ar-
    te. Era in quella età una dimestichezza grandissima e quasiché una conti-
    nova pratica tra gli orefici et i pittori; per la quale Sandro, che era desta
    persona e si era vòlto tutto al disegno, invaghitosi della pittura si dispose
25   volgersi a quella. Per il che aprendo liberamente l'animo suo al padre, da
    lui, che conobbe la inchinazione di quel cervello, fu condotto a fra' Filippo
    del Carmine, eccellentissimo pittore allora, et acconciato seco a imparare
    come Sandro stesso desiderava. Datosi dunque tutto a quella arte, seguitò
    et imitò sì fattamente il maestro suo che fra' Filippo gli pose amore, et in-
30   segnolli di maniera che e' pervenne tosto ad un grado che nessuno lo areb-
    be stimato.
    Dipinse essendo giovanetto nella Mercatantia di Fiorenza una Fortez-
    za fra le tavole delle Virtù che Antonio e Piero del Pollaiuolo lavoraro-
    no. In S. Spirito di Fiorenza fece una tavola alla cappella de' Bardi, la
35   quale è con diligenza lavorata et a buon fin condotta, dove sono al-
    cune olive e palme lavorate con sommo amore. Lavorò nelle Convertite una
    tavola a quelle monache, et a quelle di San Barnaba similmente un'altra.
    In Ognisanti dipinse a fresco nel tramezzo, alla porta che va in coro, per
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