Volume 3

Edizione Giuntina
    inventore, ma per averne anco fatto un numero infinito e di rara bel-
    lezza, talché non parea piacessin se non quelle che della sua bottega
    fussero uscite -: posto dunque all'arte dell'orefice, non piacendoli
    quella, non restò di continuo di disegnare. Per che, essendo egli do-
5   tato dalla natura d'uno spirito perfetto e d'un gusto mirabile e giudi-
    cioso nella pittura, quantunque orafo nella sua fanciullezza fosse, sem-
    pre al disegno attendendo venne sì pronto e presto e facile, che molti
    dicono che mentre che all'orefice dimorava, ritraendo ogni persona che
    da bottega passava, li faceva sùbito somigliare, come ne fanno fede an-
10   cora nell'opere sue infiniti ritratti che sono di similitudini vivissime.
    Furono le sue prime pitture in Ognisanti la cappella de' Vespucci,
    dov'è un Cristo morto et alcuni Santi, e sopra uno arco una Miseri-
    cordia nella quale è il ritratto di Amerigo Vespucci che fece le naviga-
    zioni dell'Indie; e nel refettorio di detto luogo fece un Cenacolo a
15   fresco. Dipinse in S. Croce, all'entrata della chiesa a man destra, la
    storia di S. Paulino. Onde acquistando fama grandissima e in cre-
    dito venuto, a Francesco Sassetti lavorò in S. Trinita una cappella
    con istorie di S. Francesco, la quale opera è mirabilmente condotta,
    e da lui con grazia, con pulitezza e con amor lavorata. In questa con-
20   trafece egli e ritrasse il Ponte a S. Trinita col palazzo degli Spini,
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Edizione Torrentiniana
    dello orefice; e non piacendoli quella, non restò di continuo di disegnare.
    Per che, essendo egli dotato dalla natura d'uno spirito perfetto e d'un
    gusto mirabile e giudicioso nella pittura, quantunque orafo nella sua
    fanciullezza fosse, sempre al disegno attendendo venne sì pronto e presto
25   e facile, che molti dicono che mentre che all'orefice dimorava, ritraendo
    i contadini et ogni altra persona che da bottega passava, li faceva sùbito
    somigliare, come ne fanno fede ancora nell'opre sue infiniti ritratti che
    sono di similitudini vivissime.
    Furono le sue prime pitture in Ognisanti la cappella de' Vespucci,
30   dov'è un Cristo morto et alcuni Santi, e sopra uno arco una Miseri-
    cordia; e nel refettorio di detto luogo un Cenacolo a fresco dipinse;
    et in Santa Croce, all'entrata della chiesa a man destra, la storia di
    San Paolino. Et acquistando fama grandissima in credito venuto, a
    Francesco Sassetti lavorò in Santa Trinita una cappella con istorie
35   di San Francesco, la quale opra è mirabilmente condotta, e da lui con
    grazia, con pulitezza e con amor lavorata. In questa contrafece
    egli e ritrasse il Ponte a Santa Trinita col palazzo degli Spini, fin-
    gendo nella prima faccia la storia di San Francesco quando apparisce
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