Volume 3

Edizione Giuntina
    alla sedia dell'arcivescovo, in una tavoletta a tempera dipinse un San
    Tommaso d'Aquino con infinito numero di dotti che disputano sopra
    l'opere sue, e fra gl'altri vi è ritratto papa Sisto IIII con un numero
    di cardinali e molti capi e generali di diversi Ordini; e questa è la più
5   finita e meglio opera che facesse mai Benozzo. In Santa Caterina de'
    Frati Predicatori nella medesima città fece due tavole a tempera che
    benissimo si conoscono alla maniera; e nella chiesa di San Nicola ne
    fece similmente un'altra, e due in Santa Croce fuor di Pisa. Lavorò
    anco, quando era giovanetto, nella Pieve di San Gimignano l'altare
10   di San Bastiano nel mezzo della chiesa, riscontro alla cappella mag-
    giore; e nella sala del consiglio sono alcune figure, parte di sua mano
    e parte da lui, essendo vecchie, restaurate. Ai Monaci di Monte
    Oliveto nella medesima terra fece un Crucifisso et altre pitture;
    ma la migliore opera che in quel luogo facesse fu in San Agostino,
15   nella cappella maggiore, a fresco storie di Sant'Agostino, cioè dalla
    conversione insino alla morte; la quale opera ho tutta disegnata di sua
    mano nel nostro libro, insieme con molte carte delle storie sopra-
    dette di Camposanto di Pisa. In Volterra ancora fece alcune opere,
    delle quali non accade far menzione.
20   E perché quando Benozzo lavorò in Roma vi era un altro dipin-
    tore chiamato Melozzo, il quale fu da Furlì, molti che non sanno
    più che tanto, avendo trovato scritto Melozzo, e riscontrato i tem-
    pi, hanno creduto che quel Melozzo voglia dir Benozzo; ma sono
    in errore, perché il detto pittore fu ne' medesimi tempi e fu mol-
25   to studioso delle cose dell'arte, e particolarmente mise molto studio
    e diligenza in fare gli scórti, come si può vedere in S. Apostolo di
    Roma nella tribuna dell'altar maggiore, dove in un fregio tirato in pro-
    spettiva per ornamento di quell'opera sono alcune figure che colgono
    uve et una botte che hanno molto del buono. Ma ciò si vede più
30   apertamente nell'Ascensione di Gesù Cristo in un coro d'Angeli che
    lo conducono in cielo, dove la figura di Cristo scorta tanto bene che
    pare che buchi quella volta, et il simile fanno gl'Angeli che con di-
    versi movimenti girano per lo campo di quell'aria; parimente gl'A-
    postoli che sono in terra scortano in diverse attitudini tanto bene
35   che ne fu allora et ancora è lodato dagl'artefici, che molto hanno
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Edizione Torrentiniana
    per tutta quella terra, facilissimamente lavorate da lui, come nella
    Compagnia de' Fiorentini, dirimpetto a San Girolamo, et infiniti altri
    luoghi che troppo sarebbe lungo il contargli. Dipinse a San Gimignano
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