Volume 3

Edizione Giuntina
    costui dipinse Gentile da Fabriano alcune altre storie sotto alle
    sopradette, di che fa menzione il Platina nella Vita di quel Pontefice;
    il quale narra che avendo fatto rifare il pavimento di San Giovanni
    Laterano et il palco et il tetto, Gentile dipinse molte cose, et infra
5   l'altre figure, di terretta tra le finestre in chiaro e scuro, alcuni Pro-
    feti che sono tenuti le migliori pitture di tutta quell'opera. Fece il
    medesimo Gentile infiniti lavori nella Marca, e particolarmente in
    Agobbio dove ancora se ne veggiono alcuni, e similmente per tutto
    lo stato d'Urbino. Lavorò in S. Giovanni di Siena, et in Fiorenza
10   nella sagrestia di Santa Trinita fece in una tavola la storia de' Magi,
    nella quale ritrasse se stesso di naturale; et in San Niccolò alla Porta
    a S. Miniato, per la famiglia de' Quaratesi, fece la tavola dell'altar
    maggiore, che di quante cose ho veduto di mano di costui a me senza
    dubbio pare la migliore, perché oltre alla Nostra Donna e molti Santi
15   che le sono intorno tutti ben fatti, la predella di detta tavola, piena di
    storie della vita di San Niccolò di figure piccole, non può essere più
    bella né meglio fatta di quello che ell'è. Dipinse in Roma in S. Maria
    Nuova sopra la sepoltura del cardinale Adimari fiorentino et arci-
    vescovo di Pisa, la quale è allato a quella di Papa Gregorio Nono, in
20   un archetto, la Nostra Donna col Figliuolo in collo in mezzo a San
    Benedetto e San Giuseppo; la qual opera era tenuto in pregio dal di-
    vino Michelagnolo, il quale parlando di Gentile usava dire che nel
    dipignere aveva avuto la mano simile al nome. In Perugia fece il me-
    desimo una tavola in San Domenico, molto bella; et in S. Agostino
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Edizione Torrentiniana
25   Gentile da Fabbriano alcune istorie di sotto a lui, et infra l'altre fece di
    terretta tra le finestre in chiaro e scuro alcuni Profeti che sono tenuti la
    miglior cosa di tutta quella opera. Il Pisanello, per proprio nome detto
    Vittore, dipinse ancora in altri luoghi per Roma; e parimente nel
    Camposanto di Pisa, nella quale, come in amatissima patria sua di-
30   morando poi lungamente, terminò finalmente assai ben maturo la vita sua.
    Costui oltre a questo fu eccellentissimo ne' bassi rilievi, e fece le me-
    daglie di tutti i prìncipi di Italia e quelle del re Alfonso I massima-
    mente. Ma Gentile, seguitando il dipignere con molta diligenzia, fece
    infiniti lavori nella Marca, e particularmente in Agobbio dove ancora
35   se ne veggono alcuni, e similmente per tutto lo stato d'Urbino. Lavorò
    in San Giovanni di Siena, et in Fiorenza nella sagrestia di Santa
    Trinita fece una tavola con la istoria de' Magi, et in Perugia molti
    lavori, e specialmente in San Domenico, dove e' fece una tavola molto
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