Volume 3

Edizione Giuntina
    Francesca dal Borgo a San Sepolcro, e sempre praticò con esso lui
    mentre egli lavorò, come si è detto, in Arezzo; né gli fu cotale ami-
    cizia, come spesso adiviene, se non di giovamento cagione, perciò
    che, dove prima Lazzaro attendeva solamente a far figure piccole per
5   alcune cose, secondo che allora si costumava, si diede a far cose mag-
    giori mediante Piero della Francesca. E la prima opera in fresco fu
    in San Domenico d'Arezzo, nella seconda cappella a man manca
    entrando in chiesa, un San Vincenzio, a' piè del quale dipinse ingi-
    nocchioni sé e Giorgio suo figliuolo giovanetto, in abiti onorati di que'
10   tempi, che si raccomandano a quel Santo, essendosi il giovane con un
    coltello inavertentemente percosso il viso; nella quale opera, se bene
    non è alcuna inscrizione, alcuni ricordi nondimeno de' vecchi di casa
    nostra, e l'arme che vi è de' Vasari, fanno che così si crede fermamente.
    Di ciò sarebbe senza dubbio stato in quel convento memoria; ma
15   perché molte volte per i soldati sono andate male le scritture et ogni
    altra cosa, non me ne maraviglio. Fu la maniera di Lazzaro tanto
    simile a quella di Pietro borghese che pochissima differenza fra
    l'una e l'altra si conosceva. E perché nel suo tempo si costumava assai
    dipignere nelle barde de' cavalli varii lavori e partimenti d'imprese,
20   secondo che coloro erano che le portavano, fu in ciò Lazzero bonis-
    simo maestro, e massimamente essendo suo proprio far figurine pic-
    cole con molta grazia, le quali in cotali arnesi molto bene si accomo-
    davano. Lavorò Lazzaro per Niccolò Picci[ni]no, e per i suoi soldati
    e capitani, molte cose piene di storie e d'imprese che furono tenute
25   in pregio, e con tanto suo utile che furono cagione, mediante il gua-
    dagno che ne traeva, che egli ritirò in Arezzo una gran par-
    te de' suoi fratelli, i quali, attendendo alle misture de' vasi di ter-
    ra, abitavano in Cortona. Tirossi parimente in casa Luca Signorelli
    da Cortona suo nipote, nato d'una sua sorella, il quale, essendo di
30   buono ingegno, acconciò con Pietro borghese acciò imparasse l'arte
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Edizione Torrentiniana
    Fu adunque Lazaro Vasari, pittore aretino, amicissimo e fido compa-
    gno di Pietro della Francesca del Borgo a San Sepolcro, e valse molto nel-
    le cose piccole di figure. E perché molto s'usava nel suo tempo dipignere le
    barde de' cavagli, infinitissimi lavori fece a Niccolò Piccinino; onde fu
35   cagione, per il guadagno che ne trasse, di ritirare in Arezzo una parte de'
    suoi fratelli, che alle misture de' vasi di terra attendendo abitavano allora
    in Cortona. Et egli, essendosi innamorato della pittura e del disegno, gior-
    no e notte non restava di seguitare gli studî di quella. Prese sì la maniera
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