Volume 3

Edizione Giuntina
    scultura et ancora al disegno; e quantunque gli si dimostrasse diffi-
    cile, s'andò sempre nondimeno aiutando con la terra, con la cera e
    col marmo, di maniera che nell'opre che egli fece poi mostrò sempre
    ingegno e gran virtù. Ma in una avanzò molti e se stesso, cioè che
5   dopo il Brunellesco fu tenuto il più ordinato architettore de' tempi
    suoi, e quello che più agiatamente dispensasse et accomodasse l'abi-
    tazioni de' palazzi, conventi e case, e quello che con più giudizio le
    ordinasse meglio, come a suo luogo diremo. Di costui si valse Dona-
    tello molti anni, perché aveva gran pratica nel lavorare di marmo e
10   nelle cose de' getti di bronzo: come ne fa fede in S. Giovanni di
    Fiorenza nella sepoltura che fu fatta, come si disse, da Donatello per
    papa Giovanni Coscia, perché la maggior parte fu condotta da lui, e
    vi si vede ancora di sua mano una statua di braccia due e mezzo
    d'una Fede che v'è di marmo molto bella, in compagnia d'una Spe-
15   ranza e Carità fatta da Donatello della medesima grandezza, che non
    perde da quelle. Fece ancora Michelozzo sopra alla porta della sagre-
    stia et Opera dirimpetto a S. Giovanni, un San Giovannino di tondo
    rilievo lavorato con diligenza, il qual fu lodato assai.
    Fu Michelozzo tanto familiare di Cosimo de' Medici che, conosciu-
20   to l'ingegno suo, gli fece fare il modello della casa e palazzo che è sul
    canto di via Larga, di costa a S. Giovannino, parendogli che quello che
    aveva fatto, come si disse, Filippo di ser Brunellesco fusse troppo son-
    tuoso e magnifico e da recargli fra i suoi cittadini piuttosto invidia che
    grandezza o ornamento alla città o comodo a sé; per il che piaciutoli
25   quello che Michelozzo aveva fatto, con suo ordine lo fece condurre a
    perfezzione in quel modo che si vede al presente, con tante utili e belle
    commodità e graziosi ornamenti quanto si vede, i quali hanno maestà
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Edizione Torrentiniana
    quella fece con bonissima destrezza, quantunque e' non desse alle cose sue
    quella somma grazia che sogliono dare coloro che, raramente operando,
30   son tenuti quasi divini. Fece dunque una Fede di marmo posta alla se-
    poltura di papa Giovanni Coscia in San Giovanni di Fiorenza, della qua-
    le Donato gli fece il modello. E nella Nunziata, avendo contratto amicizia
    con Cosimo Vecchio de' Medici et avendo molto dato opera alla architet-
    tura, lavorò di marmo la cappella di essa Vergine, e di bronzo gettò un
35   luminario che dinanzi a quella si vede, e la pila di marmo con un San
    Giovanni a sommo, e la Nostra Donna di mez[z]o rilievo sopra il desco
    delle candele. Laonde Cosimo, cresciutogli lo amore da che così bene se
    ne serviva, gli fece fare il modello della casa sua; la quale condusse egli
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