Volume 2

Edizione Giuntina
    l'adorarle era peccato sceleratissimo, si legge nell'Esodo che l'arte del
    disegno e delle statue, non solamente di marmo ma di tutte le sorte
    di metallo, fu donata per bocca di Dio a Beseleel della tribù di Iuda
    et ad Oliab della tribù di Dan, che furono que' che fecero i due cheru-
5   bini d'oro e ' candellieri e 'l velo e le fimbrie delle veste sacerdotali
    e tante altre bellissime cose di getto nel tabernacolo, non per altro
    che per indurvi le genti a contemplarle et adorarle.
    Da le cose, dunque, vedute innanzi al Diluvio, la superbia degli
    uomini trovò il modo di fare le statue di coloro che al mondo volsero
10   che restassero per fama immortali. Et i Greci, che diversamente ra-
    gionano di questa origine, dicono che gli Etiopi trovarono le prime
    statue (secondo Diodoro), e gli Egizzii le presono da loro e da questi
    i Greci, poi che insino a' tempi d'Omero si vede essere stato perfetta
    la scultura e la pittura, come fa fede nel ragionar dello scudo d'A-
15   chille quel divino poeta, che con tutta l'arte più tosto sculpito e di-
    pinto che scritto ce lo dimostra. Lattanzio Firmiano, favoleggiando,
    le concede a Prometeo, il quale a similitudine del grande Dio for-
    mò l'immagine umana di loto, e da lui l'arte delle statue afferma essere
    venuta. Ma secondo che scrive Plinio, questa arte venne in Egitto
20   da Gige Lidio, il quale, essendo al fuoco e l'ombra di se medesimo
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Edizione Torrentiniana
    e delle statue, non solamente di marmo ma di tutte le sorte di metallo,
    fu donata per bocca di Dio a Beseleel della tribù di Iuda et ad Oliab
    della tribù di Dan, che furono que' che fecero i due cherubini d'oro et il
    candelliere e 'l velo e le fimbrie delle veste sacerdotali e tante altre
25   bellissime cose di getto nel tabernacolo, non per altro che per indurvi le
    genti a contemplarle et adorarle.
    Da le cose, dunque, vedute inanzi al Diluvio, la superbia degli uomini
    trovò il modo di fare le statue di coloro che al mondo volsero che restas-
    sero per fama immortali. Et i Greci, che diversamente ragionano di
30   questa origine, dicono che e gli Etiopi trovarono le prime statue (se-
    condo Diodoro), e gli Egizzii le presono da loro e da questi i Greci,
    poi che insino a' tempi di Omero si vede essere stato perfetta la scultura
    e la pittura, come fa fede lo scudo d'Acchille, da quel divino poeta con
    tutta l'arte più tosto sculpito e dipinto che scritto. Lattanzio Firmiano,
35   favoleggiando, le concede a Prometeo, il quale a similitudine del grande
    Dio formò l'immagine umana di loto, e da lui l'arte delle statue affer-
    ma essere venuta. Ma secondo che scrive Plinio, questa arte venne in
    Egitto da Gige Lidio, il quale, essendo al fuoco e l'ombra di se medesimo
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