Volume 2

Edizione Giuntina
    varietà delle teste e in tutte l'altre parti. Non lungi le donne del-
    l'oste anch'elleno non potrebbono essere fatte con più grazia, avendo-
    le fatte Antonio con certi abiti spediti e con certi modi tanto proprii
    di donne che stiano per servigio d'osterie, che non si può immaginare
5   meglio. Né può più piacere di quello che faccia l'istoria parimente
    dove i canonici del Duomo di Pisa, in abiti bellissimi di que' tempi
    e assai diversi da quegli che s'usano oggi e molto graziati, ricevono a
    mensa S. Ranieri, essendo tutte le figure fatte con molta considera-
    zione. Dove poi è dipinta la morte di detto Santo è molto bene espres-
10   so non solamente l'effetto del piangere, ma l'andare similmente di
    certi Angeli che portano l'anima di lui in cielo, circondati da una luce
    splendidissima e fatta con bella invenzione. E veramente non può
    anche se non maravigliarsi chi vede, nel portarsi dal clero il corpo di
    quel Santo al Duomo, certi preti che cantano, perché nei gesti, negl'at-
15   ti della persona e in tutti i movimenti facendo diverse voci, somi-
    gliano con maravigliosa proprietà un coro di cantori: e in questa
    storia è, secondo che si dice, il ritratto del Bavero. Parimente i mi-
    racoli che fece Ranieri nell'esser portato alla sepoltura e quelli che
    in un altro luogo fa, essendo già in quella collocato nel Duomo, fu-
20   rono con grandissima diligenza dipinti da Antonio, che vi fece ciechi
    che ricevono la luce, rattratti che rianno la disposizione delle membra,
    oppressi dal demonio che sono liberati, et altri miracoli espressi mol-
    to vivamente; ma fra tutte l'altre figure merita con maraviglia essere
    considerato un idropico, perciò che col viso secco, con le labbra
25   asciutte e col corpo enfiato è tale che non potrebbe, più di quello che
    fa questa pittura, mostrare un vivo la grandissima sete degl'idropici
    e gl'altri effetti di quel male. Fu anche cosa mirabile in que' tempi
    una nave che egli fece in quest'opera, la quale, essendo travagliata
    dalla fortuna, fu da quel Santo liberata, avendo in essa fatto prontis-
30   sime tutte l'azzioni de' marinari e tutto quello che in cotali accidenti
    e travagli suol avvenire; alcuni gettano senza pensarvi all'ingordis-
    simo mare le care merci con tanti sudori fatigate, altri corre a pro-
    vedere il legno che sdruce, et insomma altri a altri uffizii marinareschi,
    che tutti sarei troppo lungo a raccontare: basta che tutti sono
35   fatti con tanta vivezza e bel modo ch'è una maraviglia. In questo
    medesimo luogo, sotto la vita de' Santi Padri dipinta da Pietro Laurati
    sanese, fece Antonio il corpo del Beato Oliverio, insieme con l'abate
    Panuzio e molte cose della vita loro in una cassa figurata di marmo,
    la qual figura è molto ben dipinta.
40   Insomma tutte quest'opere che Antonio fece in Camposanto sono
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