Volume 2

Edizione Giuntina
    che già era stata di lui conceputa, perciò che essendo nato et
    alevato negl'agi, che sono molte volte d'impedimento agli studii,
    fu dato più ai traffichi e alle mercanzie che all'arte della pittura. Il
    che non ci dee né nuova né strana cosa parere, attraversandosi quasi
5   sempre l'avarizia a molti ingegni, che ascenderebbono al colmo delle
    virtù, se il desiderio del guadagno negl'anni primi e migliori non im-
    pedisse loro il viaggio.
    Lavorò Agnolo nella sua giovanezza in Fiorenza, in S. Iacopo
    tra' Fossi, di figure poco più d'un braccio un'istorietta di Cristo
10   quando resuscitò Laz[z]ero quatriduano, dove immaginatosi la cor-
    ruzzione di quel corpo stato morto tre dì, fece le fasce che lo te-
    nevano legato macchiate dal fracido della carne e intorno agl'occhi
    certi lividi e giallicci della carne tra la viva e la morta molto con-
    sideratamente, non senza stupore degl'Apostoli e d'altre figure, i
15   quali con attitudini varie e belle, e con i panni al naso per non sentire
    il puzzo di quel corpo corrotto, mostrano non meno timore e spa-
    vento per cotale maravigliosa novità che allegrezza e contento
    Maria e Marta, che si veggono tornare la vita nel corpo morto
    del fratello. La quale opera di tanta bontà fu giudicata, che mol-
20   ti stimarono la virtù d'Agnolo dovere trapassare tutti i discepoli
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Edizione Torrentiniana
    l'ingegno che all'arte da principio aveva vòlto per inalzarsi con
    la virtù. Il che non ci debbe parere strano, vedendosi molte volte la ava-
    rizia esser cagione di sotterrare gli ingegni, i quali illustri e perfetti
    sarebbono divenuti, se il desiderio del guadagno negli anni primi e mi-
25   gliori non gli avesse levati dal viaggio della virtù.
    Lavorò Agnolo nella giovenezza sua in Fiorenza, in San Iacopo tra'
    Fossi, di figure poco più d'un braccio una istorietta di Cristo quando risu-
    scita Laz[z]ero quatriduano, dove imaginatosi di voler contraffare la
    corruzzione di quel corpo stato morto tre dì, fece le fasce che lo tenevano
30   legato macchiate dal fracido della carne et intorno agli occhi certi lividi e
    giallicci della carne tra la viva e la morta, non senza stupore degli Apo-
    stoli e di altre figure, le quali con attitudini varie e belle, chi co' panni e chi
    con mano turandosi il naso per il fetore di quel corpo, dimostrano nelle
    teste il timore e lo spavento di tale novità non meno che la singulare alle-
35   grezza Maria e Marta nel vedere rinovare la vita nel morto corpo del lo-
    ro fratello. La quale opera di tanta bontà fu stimata, che si promisero in-
    finiti che la virtù di Agnolo passar devesse i discepoli di Taddeo et
    ancor le cose di quello.
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