Volume 2

Edizione Giuntina
    di messer Francesco Petrarca, e abbattersi a trovare in Avignone alla
    corte questo amorosissimo poeta desideroso d'avere la imagine di ma-
    donna Laura di mano di maestro Simone; perciò che avutala bella co-
    me desiderato avea, fece di lui memoria in due sonetti, l'uno de' qua-
5   li comincia
    Per mirar Policleto a prova fiso
    con gl'altri che ebber fama di quell'arte,
    e l'altro:
    Quando giunse a Simon l'alto concetto
10   ch'a mio nome gli pose in man lo stile.
    E invero questi sonetti e l'averne fatto menzione in una delle sue
    lettere famigliari, nel quinto libro che comincia: Non sum nescius,
    hanno dato più fama alla povera vita di maestro Simone che non han-
    no fatto né faranno mai tutte l'opere sue, perché elleno hanno a ve-
15   nire, quando che sia, meno, dove gli scritti di tant'uomo viveranno
    eterni secoli.
    Fu dunque Simone Memmi sanese eccellente dipintore, singolare
    ne' tempi suoi e molto stimato nella corte del Papa; perciò che dopo
    la morte di Giotto maestro suo, il quale egli aveva seguitato a Roma
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Edizione Torrentiniana
20   vivere al tempo di messer Francesco Petrarca et abbattersi in Avignone
    alla corte, dove trovò questo amorosissimo poeta desideroso di avere la
    imagine di madonna Laura ritratta con bella grazia dalle dotte mani di
    maestro Simone; perché avendola poi come desiderava, ne fece memoria
    ne' due sonetti, l'uno dei quali comincia:
25   Per mirar Policleto a prova fiso
    con gli altri che ebber fama di quell'arte,
    e l'altro:
    Quando giunse a Simon l'alto concetto
    ch'a mio nome gli pose in man lo stile.
30   Et invero questi sonetti hanno dato più fama alla povera vita di maestro
    Simone che quanti pagamenti gli furono mai fatti per le sue opere e per le
    sue virtù, perché questi si consumano tosto e quella, mentre gli scritti vi-
    vono, vive anch'ella con essoloro.
    Era maestro Simon Memmi sanese singulare maestro e bonissimo di-
35   pintore e molto stimato dai prelati in quel tempo: e questo nacque perché
    dopo la morte di Giotto maestro suo, avendolo seguito a Roma quando
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