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sono tre teste, et allargandosi l'uomo con le braccia, apre apunto tanto |
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quanto egli è alto. Ma non si debbe usare altra miglior misura che il |
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giudizio dello occhio, il quale, se bene una cosa sarà benissimo misurata |
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et egli ne rimanghi offeso, non resterà per questo di biasimarla. Però di- |
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ciamo, che se bene la misura è una retta moderazione da ringrandire le |
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figure talmente che le altezze e le larghezze, servato l'ordine, faccino |
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l'opera proporzionata e graziosa, lo occhio nondimeno ha poi con il giu- |
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dizio a levare et ad aggiugnere, secondo che vedrà la disgrazia dell'opera, |
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talmente che e' le dia giustamente proporzione, grazia, disegno e perfe- |
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zione, acciò che ella sia in sé tutta lodata da ogni ottimo giudizio. E |
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quella statua o figura che averà queste parti, sarà perfetta di bontà, di |
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bellezza, di disegno e di grazia. E tali figure chiameremo tonde, purché |
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si possino vedere tutte le parti finite, come si vede ne l'uomo girandolo |
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a torno; e similmente poi l'altre che da queste dependono. |
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Ma e' mi pare oramai tempo da venire a le cose più particulari. |