Volume 1

Edizione Giuntina
    unione e bellezza grandissima. E vedesi ancora che la proporzione
    ne' fusi delle colonne di questa ragione è molto ben intesa, come
    quelle che non essendo né grosse grosse né sottili sottili hanno
    forma somigliante, come si dice, alla persona d'Ercole, mostrando
5   una certa sodezza molto atta a regger il peso degli architravi, fregi, cor-
    nici e il rimanente di tutto l'edificio che va sopra.
    E perché questo ordine, come più sicuro e più fermo degl'altri,
    è sempre piacciuto molto al signor duca Cosimo, egli ha voluto che la
    fabrica che mi fa far con grandissimo ornamento di pietra per tre-
10   dici magistrati civili della sua città e dominio, a canto al suo Palazzo
    insino al fiume d'Arno, sia di forma dorica. Onde, per ritornare in
    uso il vero modo di fabricare, il quale vuole che gl'architravi spia-
    nino sopra le colonne levando via la falsità de girare gl'archi delle
    logge sopra i capitelli, nella facciata dinanzi ho seguitato il vero mo-
15   do che usarono gl'antichi, come in questa fabrica si vede. E per-
    ché questo modo di fare è stato dagl'architetti passati fuggito, per-
    ciò che gl'architravi di pietra che d'ogni sorte si trovano antichi e
    moderni si veggono tutti o la maggior parte essere rotti nel mezzo,
    nonostante che sopra il sodo delle colonne, dell'architrave, fregio e
20   cornice siano archi di mattoni piani che non toccano e non aggra-
    vano, [i]o, dopo molto avere considerato il tutto, ho finalmente tro-
    vato un modo bonissimo di mettere in uso il vero modo di far con
    sicurezza degl'architravi detti che non patiscono in alcuna parte, e
    rimane il tutto saldo e sicuro quanto più non si può desiderare, sì
25   come la sperienza ne dimostra. Il modo dunque è questo che qui di
    sotto si dirà, a beneficio del mondo e degl'artefici.
    Messe su le colonne e sopra i capitelli gl'architravi che si stringono
    nel mezzo del diritto della colonna l'un l'altro, si fa un dado quadro:
    essempigrazia, se la colonna è un braccio grossa e l'architrave simil-
30   mente largo et alto, facciasi simile il dado del fregio, ma dinanzi gli re-
    sti nella faccia un ottavo per la commettitura del piombo, e un altro
    ottavo o più sia intaccato di dentro il dado a quartabuono da ogni ban-
    da. Partito poi nell'intercolonnio il fregio in tre parti, le due dalle
    bande si aùgnino a quartabuono in contrario, che ricresca di
35   dentro, acciò si stringa nel dado e serri a guisa d'arco; e dinanzi la
    grossezza dell'ottavo vada a piombo, et il simile faccia l'altra parte di
    là all'altro dado; e così si faccia sopra la colonna, che il pezzo del
    mezzo di detto fregio stringa di dentro, e sia intaccato a quartabuono
    insino a me[z]zo; l'altra me[z]za sia squadrata e diritta e messa a
40   cassetta, perché stringa a uso d'arco, mostrando di fuori essere murata
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