Volume 1

Edizione Giuntina
    arte condusse poi in Italia Antonello da Messina che molti anni
    consumò in Fiandra, e, nel tornarsi di qua da' monti fermatosi ad abi-
    tare in Venezia, la insegnò ad alcuni amici, uno de' quali fu Domeni-
    co Veniziano che la condusse poi in Firenze quando dipinse a olio la
5   capella de' Portinari in S. Maria Nuova, dove la imparò Andrea
    dal Castagno che la insegnò agli altri maestri, con i quali si andò am-
    pliando l'arte et acquistando - sino a Pietro Perugino, a Lionardo
    da Vinci et a Rafaello da Urbino - talmente, che ella s'è ridotta a
    quella bellezza che gli artefici nostri, mercé loro, l'hanno acquistata.
10   Questa maniera di colorire accende più i colori né altro bisogna
    che diligenza et amore, perché l'olio in sé si reca il colorito più mor-
    bido, più dolce e dilicato e di unione e sfumata maniera più facile che
    li altri, e mentre che fresco si lavora, i colori si mescolano e si unisco-
    no l'uno con l'altro più facilmente; et insomma li artefici dànno in
15   questo modo bellissima grazia e vivacità e gagliardezza alle figure
    loro, talmente che spesso ci fanno parere di rilievo le loro figure e che
    ell'eschino della tavola, e massimamente quando elle sono contino-
    vate di buono disegno con invenzione e bella maniera. Ma per met-
    tere in opera questo lavoro si fa così: quando vogliono cominciare,
20   cioè ingessato che hanno le tavole o quadri, gli radono, e datovi di
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Edizione Torrentiniana
    da Messina che molti anni consumò in Fiandra, e, nel tornarsi di qua da'
    monti fermatosi ad abitare in Venezia, la insegnò quivi ad alcuni amici,
    uno de' quali fu Domenico Veniziano che la condusse poi in Firenze quando
    dipinse a olio la capella de' Portinari in Santa Maria Nuova, dove la im-
25   parò Andrea dal Castagno che la insegnò agli altri maestri, con i quali
    si andò ampliando l'arte et acquistando - sino a Pietro Perugino, a Lio-
    nardo da Vinci et a Rafaello da Urbino - talmente, che ella s'è ridotta
    a quella bellezza che gli artefici nostri, mercé loro, l'han[n]o acquistata.
    Questa maniera di colorire accende più i colori né altro bisogna che di-
30   ligenza et amore, perché l'olio in sé si reca il colorito più morbido, più
    dolce e delicato e di unione e sfumata maniera più facile che li altri, e
    mentre che fresco si lavora, i colori si mescolano e si uniscono l'uno con
    l'altro più facilmente; et insomma li artefici dànno in questo modo bel-
    lissima grazia e vivacità e gagliardezza alle figure loro, talmente che
35   spesso ci fanno parere di rilievo le loro figure e che elle eschino de la ta-
    vola, e massimamente quando elle sono continovate di buono disegno con
    invenzione e bella maniera. Ma per mettere in opera questo lavoro si fa
    così: quando vogliono cominciare, cio[è] ingessato che hanno le tavole o
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